Le motivazioni

Vi è stato un particolare filone della ricerca che mi ha spinto a coinvolgere nella stesura di questo “libro aperto”, ossia nella continuazione della ricerca esposta nel saggio, tutti i lettori dello stesso e potenzialmente ogni singolo cittadino.

Dalle ricerche condotte infatti, numerose sono le prove dalle quali emerge che i Nuragici Iolai dei Principi Tespiadi discendessero dai Minoici e che fossero i famosi Shardana che per oltre un secolo parteciparono alle sanguinarie invasioni nell’area Egea e del Medioriente.

Nonostante tutto, gli scavi archeologici condotti in Sardegna non hanno riportato alla luce iscrizioni ne in lineare A e ne in lineare B (rispettivamente il sistema di scrittura dei Minoici e quello dei Micenei che derivarono dai primi), nonché i frutti di queste invasioni, ossia ingenti tesori di pietre preziose, ori e argenti, similmente a quanto trovato in Grecia, nelle città Micenee, e a Troia.

In merito al non ritrovamento in Sardegna di tali tesori, sono indotto a credere che la mancanza di tali prove sia legata alla scellerata conduzione degli scavi clandestini avvenuta in Sardegna per secoli: sin dal VIII-IX sec. come tramandato dalle “Carte d’Arborea”,  ancora nell’Ottocento come documentato dal canonico Giovanni Spano nei suoi “Bollettini Archeologici” e continuati fino ai nostri giorni.

Le uniche prove che restano di questi ingenti tesori risalenti al tempo della civiltà nuragica sono i ricordi popolari presenti in tantissimi paesi della Sardegna, che tramandano di come in passato, in maniera fortuita o voluta, scavando o spostando pietre, certi compaesani trovassero ingenti tesori. Rimangono inoltre i moltissimi toponimi sardi riconducibili al vocabolo sardo iscusórju, che indica proprio il tesoro sepolto o nascosto.

In tal senso, mi auguro che questo saggio riesca a risvegliare nei Sardi il loro orgoglio di appartenenza a un importante popolo del Mediterraneo e che il rispetto verso gli avi risvegli in loro un corretto e doveroso ricordo degli stessi, al punto tale da convincere chi è a conoscenza di importanti notizie e ritrovamenti di darne notizia in qualsiasi forma alla comunità.